“ComuniCARE” è un giornale online che prende vita tra le mura della Comunità Alloggio per Minori “Il Delfino” di Milazzo. A realizzarlo sono i ragazzi che vivono all’interno della struttura mamertina insieme ai compagni ospiti de “La Farfalla” di Piraino, entrambe gestite dalla “In Cammino Società Cooperativa Sociale Onlus”, che con il passare del tempo ha intenzione di coinvolgere anche tutti gli altri utenti.
Un progetto editoriale che nasce con l’intento di far conoscere il mestiere del giornalista e mettere in pratica le nozioni acquisite rapportandosi con il territorio. Elemento indispensabile per il loro reinserimento sociale. E così questi ragazzi microfono in mano si sono trasformati in veri e propri giornalisti e hanno creato un loro giornale con cinque diverse sezioni da gestire settimanalmente.
Una testata, per il momento pensata sotto forma di blog, dove vengono raccontate storie, fatti di cronaca, personaggi famosi nel mondo dello sport e trattati argomenti scelti da quelli della cronaca locale che meritano di essere approfonditi sotto forma di inchieste.
Ognuno dei ragazzi lavora con un incarico ben preciso, c’è chi si occupa della scrittura dei pezzi, chi delle foto, chi del montaggio dei video. Chi delle rubriche. Insomma una vera redazione. Che ormai lavora a pieno regime sfornando un pezzo dopo l’altro.
IL NOME DELLA TESTATA
Il nome della testata è stata pensata e ideata graficamente dai minori. “Comuni CARE” con la C iniziale a forma di delfino (come il nome della Comunità) è una parola che oltre a riprendere con le prime tre sillabe la parola Comunità vuole lanciare un messaggio ben preciso da parte dei ragazzi. Quello di comunicare con cura. Comuni – care (cura in inglese).
I ragazzi sono seguiti dalla giornalista Rossana Franzone, direttore della testata online oggimilazzo.it e da anni impegnata nella formazione di giovani studenti che vogliono accostarsi al mondo del giornalismo. Ha insegnato all’interno del carcere di Gazzi e adesso segue i minori nella realizzazione di questo giornale che per le sue caratteriste rappresenta uno dei pochi, se non l’unico, esempio in Italia.