Nino Bartuccio e gli occhi di Nega. Storia di uno scatto che ha toccato il cuore del mondo
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Il fotografo siciliano racconta il suo incontro con la bambina brasiliana e come è nata la foto che ha cambiato la sua vita. Il 12 agosto a Piraino la presentazione del progetto solidale Nega Project. In mostra settanta quadri provenienti da tutto il mondo e cinquanta fotografie di Bart
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PIRAINO. Quella del fotografo siciliano Nino Bartuccio è una storia che tocca il cuore. E non una volta ma tantissime volte. Tante per quante sono le foto che lui è riuscito a scattare a Nega. Una bambina brasiliana incontrata per caso che gli ha cambiato la vita.
Quella di Nino Bartuccio è una storia che parla di un “fotografo curioso”, di un “fotografo per caso” che incrocia i grandi occhi di Nega e non riesce più a lasciarli. Uno scatto, il suo, che fa il giro del mondo. Toccando il cuore di tutti. L’immagine della piccola Nega e dei suoi grandi occhi dolci, infatti, non appena online, conquista il web e diventa una tre le immagini più utilizzate in tutto il mondo. Così per caso. «Per tutta la giovinezza – racconta – ho sentito mio padre raccontare di suo fratello, andato in Brasile quarant’anni prima. Ogni anno ripeteva sempre la stessa frase “stannu non aiu soddi, ma nautrannu vaiu in brasili unni me frati”. Mio padre non ci è mai andato, ci sono andato io, in un momento particolare della mia vita».
Peppe Falliti: «Niente baci e abbracci, siamo ancora a rischio. E in Sicilia le vaccinazioni sono ancora poche»
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- Scritto da Patrizia Lo Turco e Melania Sgrò
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Il medico milazzese, primario del Laboratorio di Analisi dell’ospedale Papardo di Messina, lancia l’allarme. Siamo stati un popolo di coraggiosi ma la pandemia avanza senza tregua.
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MILAZZO. «Niente baci e abbracci». E’ categorico Peppe Falliti. «Non è assolutamente ancora il momento di abbassare il livello di attenzione. Mette subito le mani avanti il primario del Laboratorio di Analisi dell’ospedale Papardo di Messina. «Noi siciliani – dice – siamo sempre molto affettuosi ma gesti come baci e abbracci vanno assolutamente evitati. Così come chi decide di andare in vacanza non può ancora comportarsi come in una situazione di normalità».
«Siamo al colpo di coda della pandemia - precisa il primario di uno degli ospedali più grandi di Messina – ma non possiamo pensare ancora di essere fuori pericolo. La variante Delta preoccupa enormemente»
Il medico milazzese durante una lunga intervista ha spiegato in maniera molto dettagliata come avanza il contagio del virus e come la Sicilia non sia ancora a buon punto con le vaccinazioni.
Ecco come Angiularu scopre la fotografia. Grazie a Antonino Gitto
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- Scritto da Rossana Franzone
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Uno dei ragazzi ospiti della Comunità la Farfalla si appassiona al mondo degli scatti. Ecco il suo viaggio tra le immagini accompagnato dal fotografo milazzese Gap
LEGGI IL TESTO. GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFIA di Angiularu
(Qui il link all'articolo: "Antonino Gitto: «Con i miei scatti rendo eterno l’amore. E la mia Sicilia»")
La redazione di ComuniCare non si ferma. Anche se “distanziati” stiamo continuando a lavorare senza sosta. Certo, non è facile. Ormai da settimane abbiamo affidato lezioni, riunioni di redazione e chiacchierate alle videochiamate. Un modo un po’ freddo per confrontarsi, soprattutto per noi che in questo lavoro, ci mettiamo il cuore. L’importante, però, è continuare a lavorare. Cosa che sta facendo, in modo particolare, uno dei ragazzi ospite della Comunità La Farfalla di Piraino.
In lui, che in redazione chiamiamo Angiularu, ho subito percepito una grande volontà e adocchiato fin dai primi giorni una sua predisposizione allo scatto. Sì, proprio alla fotografia. Ricordo ancora il primo giorno che è uscito con me per un’intervista e non aveva mai scattato una foto, se non quelle di prova durante le ore di lezioni del mio laboratorio. E’ riuscito a realizzare un lavoro stupendo. Inutile negarlo. Angiularu, mi ha stupita. Di lui ho imparato ad apprezzare, giorno dopo giorno, la determinazione, la spontaneità e la volontà. Il riuscire a fare sempre meglio ogni volta che io gli dico: “Bravo, sei veramente stato bravo”.
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Antonino Gitto: «Con i miei scatti rendo eterno l’amore. E la mia Sicilia»
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- Scritto da Redazione
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Il fotografo milazzese racconta la sua storia fatta di passione e professionalità. «Cerco sempre di immortalare a felicità. Quella mia e quella degli altri».
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Ciao io sono Gap. A dire il vero mi chiamo Antonino Gitto ma come fotografo ho deciso di essere Gitto Antonino Photographer. Scattare foto è il mio mestiere. Mettere il cuore nei miei scatti è quello che caratterizza il mio lavoro. Ci mette poco Antonino a presentarsi. Poche parole e un immancabile sorriso. Lui lascia parlare le sue foto, scatti che raccontano emozioni e colgono dettagli.
«Amo – dice - l’idea dell’amore quello vero, quello che travolge anima e corpo e ti cambia la pelle. L’amore che infuoca il sangue e travolge la mente, che protegge e ti libera in volo. Nelle mie foto tendo a raccontare questo. Penso che un fotografo di matrimonio debba fermare quegli istanti irripetibili capaci di far rivivere nel tempo le stesse emozioni».
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