Motocross, Tony Cairoli e quel “casuale” 222 che è diventato storia
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- Scritto da Patrizia Lo Turco, Melania Sgrò, Maria Romeo
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La sorella del pluricampione del mondo racconta la storia del fratello fatta di sacrifici e dedizione. E di amore per la sua Sicilia
GUARDA all’interno la video intervista realizzata da Enzo Laprovitera e dai Minori ospiti della Comunità Alloggio "La Farfalla"
PATTI. Su una cosa non si discute. «I nove titoli mondiali conquistati da mio fratello Tony sono il frutto di lavoro su lavoro».
Nuccia, sorella del pluricampione di motocross è una cosa che precisa subito e più volte. Nello splendido scenario che offre Tindari, proprio davanti il Santuario, Nuccia ai nostri microfoni ha raccontato la storia del fratello che, al momento dell’intervista, aveva da poco abbandonato il mondo delle moto. Una storia quella di Tony, fatta di sacrifici e dedizione, cominciata quando gli è stato assegnato causalmente il 222.
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Tiro con l’Arco, storia di uno sport fatto di equilibrio e concentrazione. E tanta passione
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- Scritto da Patrizia Lo Turco e Melania Sgrò
- Categoria: Sport
Gli istruttori dell’Associazione Pama Archery di Milazzo svelano i segreti di una disciplina che nella città del Capo diventa sempre più ricercata. Tra lunghe ore di allenamento e successi internazionali
GUARDA all’interno la video intervista realizzata da Paolo Cazzola e Emiliano Favazzo
E’ considerato uno sport minore, ma di minore non ha veramente nulla. Basta assistere ad un allenamento per capire quanta fatica ci vuole per arrivare a un livello di preparazione eccellente. Il tiro con l’arco è uno sport fatto di equilibrio e concentrazione. E di tanta passione. Tutta quella che hanno gli istruttori, cinque in tutto, della Asd Pama Archery di Milazzo. Associazione nata nel 2005 e che, ormai da anni, è punto di riferimento di molte famiglie milazzesi. «Il nostro – dice Mike Palumbo, istruttore e campione di livello internazionale – è uno sport che non ha età. Si comincia a nove anni. Ma si può “giocare” anche fino a cento. Qui da noi vengono persone di ogni età».
Nino Bartuccio e gli occhi di Nega. Storia di uno scatto che ha toccato il cuore del mondo
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Il fotografo siciliano racconta il suo incontro con la bambina brasiliana e come è nata la foto che ha cambiato la sua vita. Il 12 agosto a Piraino la presentazione del progetto solidale Nega Project. In mostra settanta quadri provenienti da tutto il mondo e cinquanta fotografie di Bart
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PIRAINO. Quella del fotografo siciliano Nino Bartuccio è una storia che tocca il cuore. E non una volta ma tantissime volte. Tante per quante sono le foto che lui è riuscito a scattare a Nega. Una bambina brasiliana incontrata per caso che gli ha cambiato la vita.
Quella di Nino Bartuccio è una storia che parla di un “fotografo curioso”, di un “fotografo per caso” che incrocia i grandi occhi di Nega e non riesce più a lasciarli. Uno scatto, il suo, che fa il giro del mondo. Toccando il cuore di tutti. L’immagine della piccola Nega e dei suoi grandi occhi dolci, infatti, non appena online, conquista il web e diventa una tre le immagini più utilizzate in tutto il mondo. Così per caso. «Per tutta la giovinezza – racconta – ho sentito mio padre raccontare di suo fratello, andato in Brasile quarant’anni prima. Ogni anno ripeteva sempre la stessa frase “stannu non aiu soddi, ma nautrannu vaiu in brasili unni me frati”. Mio padre non ci è mai andato, ci sono andato io, in un momento particolare della mia vita».
Peppe Falliti: «Niente baci e abbracci, siamo ancora a rischio. E in Sicilia le vaccinazioni sono ancora poche»
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- Scritto da Patrizia Lo Turco e Melania Sgrò
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Il medico milazzese, primario del Laboratorio di Analisi dell’ospedale Papardo di Messina, lancia l’allarme. Siamo stati un popolo di coraggiosi ma la pandemia avanza senza tregua.
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MILAZZO. «Niente baci e abbracci». E’ categorico Peppe Falliti. «Non è assolutamente ancora il momento di abbassare il livello di attenzione. Mette subito le mani avanti il primario del Laboratorio di Analisi dell’ospedale Papardo di Messina. «Noi siciliani – dice – siamo sempre molto affettuosi ma gesti come baci e abbracci vanno assolutamente evitati. Così come chi decide di andare in vacanza non può ancora comportarsi come in una situazione di normalità».
«Siamo al colpo di coda della pandemia - precisa il primario di uno degli ospedali più grandi di Messina – ma non possiamo pensare ancora di essere fuori pericolo. La variante Delta preoccupa enormemente»
Il medico milazzese durante una lunga intervista ha spiegato in maniera molto dettagliata come avanza il contagio del virus e come la Sicilia non sia ancora a buon punto con le vaccinazioni.